La neutralità climatica è una scelta che interesserà tutti i settori economici

Intervista a Chiara Gallani, Assessora all’Ambiente del Comune di Padova ( città vincitrice del premio Covenant of Mayors “City in the Spotlight” ) e Vicepresidente del Coordinamento Agende 21 Locali Italiane

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La sua città ha posto una forte enfasi sull’adattamento all’impatto del cambiamento climatico, e secondo alcuni Padova è addirittura un “Laboratorio di resilienza”. Qual è stato il primo passo che il comune ha fatto in questa direzione e perché?

Il comune di Padova ha inserito la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico nella sua agenda politica già da molti anni. Si tratta di un percorso ventennale, iniziato nel 1999 con l’approvazione del primo Piano Energetico Comunale e culminato nel 2021 con l’approvazione del suo PAESC. Da quando ha aderito all’iniziativa del Patto dei Sindaci nel 2010, l’amministrazione l’ha sfruttata come un’opportunità per mostrare le sue azioni, scambiare buone pratiche e condividere nuove sfide con città simili in tutta Europa. Un ulteriore passo è stato fatto nel 2016 quando sono state ampliate le linee guida di “Padova Resiliente”, un’iniziativa congiunta con l’Università di Venezia che mirava a sviluppare ulteriormente il piano di adattamento. Nel 2017 è stato lanciato il progetto LIFE Veneto ADAPT, finanziato dall’UE, con l’intenzione di creare una metodologia e gli strumenti operativi per incoraggiare le città ad adattarsi al cambiamento climatico e ottimizzare e migliorare la capacità degli enti locali di rispondere agli eventi estremi. Il nostro PAESC ha coinvolto nelle sue diverse fasi, dall’analisi dello stato dell’arte all’identificazione delle misure diversi attori, sia pubblici che privati, che, insieme ai partner istituzionali e ai portatori di interessi, hanno aderito al processo dell’Agenda 21 locale.

Quali sono i principali ostacoli al vostro impegno locale per il clima e l’energia?
Padova è stata costretta ad affrontare, in numerose occasioni e più frequentemente negli ultimi anni, eventi climatici estremi come tempeste e ondate di calore, che hanno causato notevoli danni ai suoi cittadini, alle industrie, alle infrastrutture pubbliche e anche al patrimonio arboreo della città. L’amministrazione ha riconosciuto la sfida del cambiamento climatico e ha cercato il modo di trasformarla da minaccia in opportunità, dedicando, negli ultimi anni, molto lavoro al rafforzamento della sua capacità di mitigare e prevenire gli impatti degli eventi estremi e rendendo l’area meno vulnerabile ad essi. Uno dei principali ostacoli all’impegno locale per il clima e l’energia è la frammentazione delle competenze disponibili tra i diversi dipartimenti del comune: molti di loro si occupano di mitigazione e adattamento, ma mancano gli obiettivi comuni e una vera cooperazione quando si tratta di elaborare nuovi progetti e definire il futuro della città. Ecco perché il PAESC ha incluso un’azione specifica per la creazione di un gruppo di lavoro intersettoriale e un ufficio dedicato al tema trasversale dell’adattamento al cambiamento climatico, coordinando l’attuazione delle misure e approvando nuove partnership e protocolli d’intesa con attori pubblici e privati.

Perché avete deciso di partecipare al concorso Città sotto i riflettori del Patto dei Sindaci?
Partecipare al concorso del Patto dei Sindaci è stata un’opportunità per l’amministrazione di evidenziare il lavoro fatto finora e migliorare la credibilità e la forza del suo piano. Vincere questo premio ha significato che molti attori locali e dipartimenti comunali hanno cominciato
a credere nell’importanza di questo strumento e a condividere obiettivi comuni sulla base di una prospettiva a lungo termine.

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Come vede Padova nel 2050?
L’amministrazione si è posta obiettivi ambiziosi: ridurre le emissioni climalteranti del suo territorio del 55% entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. È una sfida che coinvolge il comune e tutti gli attori locali pubblici e privati, compresi i cittadini stessi. La neutralità climatica è una scelta che interesserà tutti i settori economici e riguarderà tutti i piani e i regolamenti comunali. Alcuni esempi sono il Piano Urbano, il Piano Verde e il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, che è in fase di elaborazione e adotterà e integrerà politiche di sostenibilità volte a ridurre il consumo energetico e a migliorare la resilienza del comune.

Il piano è articolato in 116 azioni che coprono sei temi:

• la promozione delle fonti rinnovabili;

• l’efficienza degli edifici pubblici e privati;

• la gestione sostenibile delle reti e delle infrastrutture;

• il rafforzamento dei servizi di mobilità leggera e del trasporto pubblico locale;

• il consolidamento dell’economia a basse emissioni di carbonio;

• la pianificazione di una città inclusiva e resiliente.

L’obiettivo è impegnativo. Raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 significa trasformare completamente il modo in cui vengono prodotti i beni e offerti i servizi, cambiare radicalmente le scelte di consumo, vivere in case più efficienti in grado di produrre l’energia di cui hanno bisogno attraverso fonti rinnovabili, e usare trasporti a basso impatto ambientale o sistemi di mobilità intelligente e condivisa. Questi sono tutti aspetti su cui l’amministrazione comunale sta lavorando